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Visita Virtuale del Santuario di Sant’Angelo a Balsorano nel cuore della Valle Roveto; un luogo antichissimo ricco di spiritualità, la prima menzione ufficiale è data dalla bolla Papale del 1296 e firmata da Bonifacio VIII.
Il Santuario Sant’Angelo di Balsorano è antichissimo, la prima menzione ufficiale è data dalla bolla Papale del 1296 e firmata da Bonifacio VIII. La bolla invita il Vescovo di Sora, Nicola a recuperare i beni del Monastero, appartenuto all’ordine di S. Benedetto che in quel periodo era ridotto in miserevoli condizioni e i suoi beni erano stati usurpati. Nei secoli successivi lo troviamo menzionato in numerose Pastorali. Il Santuario era anticamente denominato Monasterium in Cripta appunto perché costituito da un enorme e singolare grotta.
TAPPA | INFORMAZIONI |
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Santuario di Sant’Angelo | SEI QUI |
Convento di San Francesco | Scopri di più |
Chiesa SS. Trinità | In Arrivo |
Chiesa Madonna delle Grazie | Scopri di più |
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Il Santuario Sant’Angelo di Balsorano è antichissimo, la prima menzione ufficiale è data dalla bolla Papale del 1296 e firmata da Bonifacio VIII. La bolla invita il Vescovo di Sora, Nicola a recuperare i beni del Monastero, appartenuto all’ordine di S. Benedetto che in quel periodo era ridotto in miserevoli condizioni e i suoi beni erano stati usurpati. Nei secoli successivi lo troviamo menzionato in numerose Pastorali. Il Santuario era anticamente denominato Monasterium in Cripta appunto perché costituito da un enorme e singolare grotta.
Arrivati al piazzale dell’Eremo, sotto a un enorme parete rocciosa alta quasi 100 metri si trova a sinistra l’ingresso della Grotta Santuario e a destra l’ospizio. Questo grande edificio è stato costruito dal 1750 al 1801 con le offerte dei pellegrini benefattori. Andato distrutto con il terremoto del 1915 è stato ricostruito nel 1954. Esso è dotato di refettorio con cucina al piano terra e diverse camere con bagni nei piani superiori, da poco tempo restaurati e ammobiliati. Inoltre, tra l’ingresso dell’ospizio e l’ingresso della Grotta si trovano i ruderi del vecchio convento benedettino, il luogo chiamato “fuoco comune”, dove nei giorni degli esercizi vengono accesi due grandi fuochi.
L’ingresso della Grotta è protetto da una cancellata in ferro con l’apertura al centro. L’apertura è larga una decina di metri e alta circa tre metri, mentre la sua cavità è larga circa 20 metri e lunga 40 metri. La nascita della Grotta fu sicuramente causata da una frattura, provocata da un abbassamento del terreno. Infatti, essa è divisa in due piani con due scalinate e una strada che, durante gli esercizi spirituali serve per le processioni all’interno. Nel piano terra a destra, si trova la Cappella dedicata alla Pietà, nella parete laterale, che si leva dal piano inferiore al piano superiore sono racchiusi i resti mortali di dotti sacerdoti, rettori del Santuario. Al centro delle due scale che portano al piano superiore c’è la Cappella con l’immagine di S. Giuseppe e S. Antonio da Padova. La scala di destra, composta da 23 gradini in pietra locale conduce alla Cappella di S. Michele Arcangelo. La scala di sinistra, chiamata “Scala Santa” composta da 27 gradini conduce alla Cappella della Madonna dello Spirito Santo, l’affresco è stato realizzato da ignoto nel 1553.
L’unicità dello straordinario evento che si verifica ogni anno nel mese di maggio precisamente la seconda settimana, sono gli “Esercizi Spirituali”, con la presenza di soli uomini che vi giungono da diversi paesi della Valle Roveto, dalla Marsica, dalla Valle Sorana e da diverse zone dell’Italia. Nei giorni di permanenza al Santuario i pellegrini intervenuti agli esercizi, si chiamano con l’appellativo di “Fratelli”, e vivono questi giorni sulla montagna con profonda devozione e raccoglimento.
Le altre giornate di spiritualità nel Santuario sono: la festività di San Giuseppe che si festeggia sempre la domenica vicino al giorno 19 marzo. Mentre, la festa di San Michele, San Gabriele e S. Raffaele si festeggia la domenica vicino al 29 settembre e in altre occasioni, come la visita delle varie comunità parrocchiali, le visite delle scolaresche guidate, il ritrovo degli alpini zonali, il ritrovo dei giovani, i ritiri spirituali per Suore e Sacerdoti.
In auto dal paese di Balsorano, seguendo la strada di via Sant’Angelo e per circa un chilometro e mezzo di strada di campagna si arriva in un piccolo parcheggio situato nell’ampio vallone denominato vallone di Sant’Angelo; successivamente, si sale a piedi per circa 40 minuti nella strada mulattiera in parte selciata fino ad arrivare nel piazzale del Santuario.
Bibliografia:
“Il Santuario di Sant’Angelo – Sante Tullio” –
“… deliberando senza niuna discrepanza … – Giovanni Tordone”
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