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Le prime notizie della Chiesa Sant’Andrea Apostolo risalgono al 20 Giugno del 1291, quando Papa Nicolò IV concesse l’indulgenza parziale a coloro che la visitavano. Abbiamo altre notizie nel libro delle visite pastorali che risalgono al 1614 e 1642. La prima costruzione era situata nel luogo dove oggi c’è il coro ed era lunga quanto è larga l’attuale. Venne ristrutturata verso il XV Secolo assumendo l’attuale conformazione ed è dedicata all’Apostolo S. Andrea, patrono della parrocchia. Nel 1921 i fratelli Biancale di Sora dipinsero la volta con affreschi e ne vennero alla luce alcuni più antichi durante il restauro del 1982.
La torre medievale è la costruzione più antica di Campoli Appennino e venne edificata dai Longobardi. Passò nel sec. XIV ai duchi Cantelmo di Alvito per essere usata come rocca difensiva, simbolo di potere e punto di osservazione. All’origine la torre era collegata al palazzo ducale, ma subì vari interventi di restauro nel tempo. Nel secolo scorso è stata utilizzata come serbatoio dell’acqua. Oggi è diventata un luogo d’interesse culturale aperto al pubblico con visite guidate nel corso di speciali ricorrenze.
Il tempio è stato edificato nel 1715 e si trova all’estremità del borgo che da esso prende il nome. Nel passato vi si celebravano le sacre funzioni in occasione della festività in onore della Madonna di Loreto. Recentemente restaurata dai proprietari con fondi raccolti in paese e fuori.
La Chiesa sorge ad un chilometro circa dal centro abitato, su un rilievo omonimo già noto prima del mille, il cui nome ebbe origine, stando alla leggenda, in seguito all’apparizione del Martire ad una giovane pastorella. Fu qui che nel 1521, alcuni campolesi decisero di erigere una cappella votiva dedicata al Santo che, da romitorio, divenne chiesa il 13 Maggio 1594. La nuova costruzione venne portata a termine nel 1599.
La data di costruzione della chiesa della Madonna delle Cese non è nota con precisione, a causa di notizie di brevi e frammentarie. Grazie all’analisi dello stile dell’ affresco della Madonna con Bambino si è giunti alla conclusione che risalga probabilmente alla metà del XVI secolo; confermato da alcuni documenti storici risalenti al 1609. Il culto della Madonna delle Cese risale con assoluta certezza al VI secolo d.C., quando un eremita si ritirò per condurre una vita penitente nella Grotta delle Cese, situata a Collepardo.
Piccola chiesa che sorge in località “Borgo Costa”, tenuta dalla famiglia Preziosi Pasqualino, che ne è anche proprietaria. Nell’Aprile del 1274 era “Rettoria” ed, in origine, il suo titolo era quello di “S. Maria Radiconda”. Col nome di S. Maria Rubiconda viene designata nel catasto onciario del 1748. Fu ridotta in condizioni precarie sotto il possesso dei Marra di Sora. Nel 1852, il nuovo proprietario Antonio Passarelli la riedificò interamente.
Campoli Appennino è un piccolo paese di circa 1750 abitanti della provincia di Frosinone, situato a ridosso della catena degli Appennini a 650 m s.l.m. Il suo territorio ricade nel versante Laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise (PNALM), in una delle zone con le bellezze naturalistiche più interessanti dell’intera Ciociaria. Le abitazioni di Campoli Appennino sono disposte a semicerchio lungo il margine di una dolina carsica di forma ellittica chiamata dagli abitanti “Tomolo” o “Fossa”. Il grazioso borgo medievale appare dolcemente adagiato sulla collina, mentre alle sue spalle si ergono maestose le montagne a confine con l’Abruzzo.
A testimonianza della bellezza e dell’importante storia di Campoli Appennino, troviamo una citazione del 1574 fatta dallo storico Giulio Prudenzio di Alvito, il quale lo definiva “Un Castelletto assai delicato, di bella vista et buon aere”. Tale citazione dimostra quanto era strategica per quel periodo la posizione del piccolo borgo, in quanto permetteva di controllare contemporaneamente le tre valli che lo circondano: la Valle di Comino, la Valle del Liri e la Valle di Roveto.
Il territorio è ricco di monumenti e luoghi di interesse che vale la pena visitare; infatti le bellezze spaziano dall’Architettura Religiosa a quella Militare, dai siti archeologici alle bellezze naturalistiche, fino ad arrivare alla bellissima area faunistica realizzata all’interno della Dolina Carsica e che ospita ben 5 esemplari di Orso.
Sono veramente tanti gli eventi che animano la piccola comunità Ciociara, ma senza dubbio quelli che ogni anno richiamano sempre più turisti sono:
Simboli di Campoli Appennino sono il Tartufo e gli orsi presenti nell’area faunistica; è proprio per questo motivo che il piccolo centro della Ciociaria è noto come “Il paese dell’Orso e del Tartufo”.
Tra i prodotti tipici del territorio di Campoli Appennino più conosciuti, non solo in Italia ma anche all’estero, abbiamo il Tartufo e la Marzolina.
La ricerca del Tartufo nel piccolo centro della Ciociaria risale a tempi antichissimi, a testimonianza del profondo legame che c’è tra gli abitanti di Campoli Appennino ed il prezioso tubero. Le specie di tartufo presenti sul territorio sono essenzialmente tre: il tartufo Bianco Pregiato (tuber magnatum Pico), il Tartufo nero Pregiato (tuber melanosporum Vitt.), il Tartufo Estivo o Scorzone (tuber aestivum Vitt.). Nel tempo sono nate diverse aziende che si occupano della lavorazione e commercializzazione del tartufo ed è stato propri grazie a queste aziende che il tartufo di Campoli Appennino è conosciuto non solo in Italia ma in tutto il mondo.
La marzolina è un formaggio tipico del Lazio, ottenuto dal latte di capra. In passato veniva prodotto unicamente durante la lattazione degli animali ossia nel mese di Marzo; da qui il caratteristico nome di Marzolina. Questo particolare tipo di formaggio, rappresenta un prodotto tipico di Campoli Appennino di altissima qualità in quanto viene ancora realizzato seguendo gli antichi insegnamenti e le antiche tecniche tramandate dalle vecchie generazioni di pastori.
Campoli Appennino è un piccolo centro ricco di monumenti e di bellissimi paesaggi. I monumenti presenti sul territorio possono essere distinti in tre diverse categorie: Architetture Religiose, Architetture Militari e Siti Archeologici.
Fanno parte delle architetture religiose le seguenti Chiese:
Le architetture militari presenti sul territorio di Campoli Appennino sono rappresentate da una possente Torre Medievale posta al centro del paese, dalla Cinta Muraria ben conservata in alcuni punti e da una serie di Torrette di avvistamento collocate in alcune zone strategiche del territorio Campolese.
I Siti Archeologici di maggior pregio sono essenzialmente due: l’Acquedotto di Nerone ed un antichissimo insediamento ritrovato in epoca recente in prossimità della piccola Chiesa di San Pancrazio.
Tra le attrazioni e le bellezze da visitare a Campoli Appennino, senza dubbio un ruolo di primissimo piano è rivestito dalla Natura e dai paesaggi mozzafiato. Un luogo davvero unico nel suo genere è il Canyon del Lacerno, dove burroni a strapiombo si richiudono sul Torrente Lacerno, amplificando il rumore delle acque rendendolo assordante in alcuni punti.
Ci sono poi sentieri montani per tutte le età, dai più piccoli fino ai più spericolati ed intraprendenti. Un altro elemento che distingue il piccolo centro della Ciociaria da altri paesi è la Dolina Carsica intorno alla quale sorge il centro abitato. Recentemente è stata trasformata in una spettacolare area faunistica di circa 15 ettari, all’interno della quale vivono 5 magnifici esemplari di orso europeo. Un’area faunistica di tali dimensioni e posta nel centro abitato di un paese è un esempio quasi unico nel suo genere, molto difficile da trovare in qualsiasi altro posto. La Dolina ha un diametro di circa 630 m., una profondità di 130 m. circa ed è prima di inghiottitoio.
Il toponimo del nome Campoli deriva da campora che sta ad indicare tutti quei terreni coltivabili situati in quota tra le valli montane.
Non ci sono notizie certe sulla sua fondazione anche se, dai ritrovamenti effettuati sul territorio Campolese, si ritiene risalgano ad un’epoca alquanto remota. Secondo lo storico Atinate Tauleri la fondazione di Campoli risale al 293 a.C. quando i consoli Lucio Papiro Cursore e Spurio Carvilio Massimo distrussero Aquilonia, Atina e Cominium (l’attuale Valle di Comino). Le popolazioni in fuga fondarono una serie di Comuni tra cui Campoli. Don Andrea Di Pietro fa risalire la nascita di Campoli alla città dei Marsi-Atinati distrutta dai Romani nel 291 a.C.: Plestinia.
Una terza ipotesi invece, facendo riferimento ad un documento conservato nell’Abbazia di Montecassino e risalente al 1856, fa risalire l’origine di Campoli al Conte Gadolfo di Sora e Aquino, il quale lo ricostruì in seguito alla distruzione da parte dei Longobardi nel VII Secolo.
Negli scritti che riportano le cronache dell’Abbazia di Fossanova, viene menzionato l’incendio di Campoli nel 1150 da parte di Andrea Conte di Ceccano il quale, esiliato dal Re, per vendicarsi invase alcuni centri dello Stato di Comino tra cui Campoli, distruggendoli e saccheggiandoli. Successivamente tra il 1160 ed 1180 fu ricostruito dal Duca Landolfo.
Negli anni a seguire la proprietà del piccolo Borgo si alternò tra le diverse famiglie che governarono il territorio della Valle di Comino.
Nel 1382 i Cantelmo spodestarono i d’Aquino quali possessori di Campoli e da quel momento il destino del paese fu legato alla Famiglia dei Gallio, Duchi di Alvito. Verso la fine del XVIII Sec. fu saccheggiato dalle truppe Francesi. Invece, verso la fine dell’800 fu infestato dai briganti che si muovevano ed agivano proprio in questo territorio, perché a confine con lo Stato Pontificio. Sembra anche che Campoli diede diversi cittadini all’esercito del Generale Cadorna durante la Terza Guerra di Indipendenza nel 1866.
Nei decenni a seguire le sorti del paese furono legate un po’ a quelle di tutti i piccoli centri, devastati dalle due Guerre Mondiali e da un processo lento e inesorabile di emigrazione verso i grandi centri Italiani, oltre che verso paesi esteri.